Rivista Anarchica Online
RASSEGNA LIBERTARIA
a cura della Redazione
Quanti e quali sono
i periodici anarchici ad uscire (più o meno) regolarmente oggi, in
tutto il mondo? Una risposta la si può trovare sul n. 40 del
bollettino del Centre international de recherches sur
l'anarchisme. Alle pagg. 9/12, infatti, sono riportati i titoli e
gli indirizzi di 113 testate: come sempre capita con simili elenchi
salta subito all'occhio di chi ha dimestichezza con la pubblicistica
anarchica che qualche giornale manca all'appello, mentre altri vi
compaiono che hanno cessato le pubblicazioni oppure non possono
essere considerati anarchici (come Azione nonviolenta). Si tratta,
dunque, di un elenco da rivedere e da aggiornare, che costituisce
comunque una base d'informazione. Va precisato che questo elenco
comprende solo le pubblicazioni periodiche, escludendo dunque quella
messe di volantoni, numeri unici, opuscoli, ecc. che costituiscono
parte integrante della comunicazione libertaria. Prosegue, su
quest'ultimo numero del bollettino del C.I.R.A., la pubblicazione
delle nuove acquisizioni di libri, opuscoli e documenti per la
biblioteca del Centro - probabilmente la più fornita ed organizzata
al mondo sull'Anarchismo, certo la più efficiente (è infatti
l'unica ad assicurare ai soci il servizio di prestito a mezzo posta). Alcuni membri e
collaboratori del C.I.R.A. li ritroviamo nella redazione di Ma!
(con la "a" cerchiata), una nuova rivista il cui primo numero è
uscito da poco. Tanto serioso ed "asciutto" è il
bollettino del C.I.R.A., quanto estrosa e vivace si presenta questa
nuova iniziativa editoriale. Dalla Francia è
arrivato l'ultimo numero di 2 pubblicazioni che in più di
un'occasione abbiamo già avuto modo di segnalare in questa rubrica:
Iztok e I.R.L.. Il n. 10 di Iztok ("rivista libertaria sui paesi
dell'Est" specifica il sottotitolo) comprende la consueta serie
di materiali utili per approfondire la conoscenza del "blocco
comunista" ed anche per cogliere i segnali (piccoli, ma
significativi) di critica e di opposizione di segno libertario.
Interessante, in particolare, la testimonianza dell'esule cubano
Carlos Franqui. Dopo il n. 59,
dedicato alla situazione della Nuova Caledonia (segnalato nella
scorsa puntata - "A" 125), è ora uscito il n. 60
(aprile/maggio 1985) della rivista bimestrale I.R.L, edita a
Lione. "Contro A.D., contro lo Stato" è il titolo del
pezzo di apertura, firmato da Claude Guillon. La sigla citata è
quella di Action Direct, l'organizzazione lottarmatista francese che
negli ultimi mesi è tornata clamorosamente alla ribalta con una
serie di attentati e di azioni terroristiche, nonché per il "patto
d'azione" stipulato con la R.A.F. tedesca. L'articolo di Guillon
rappresenta una presa di posizione chiara contro l'ideologia ed i
metodi di A.D.. In polemica con quanti dichiarano di ritenere
immorale ed inaccettabile la critica pubblica nei confronti di A.D.,
limitandosi al massimo ad esprimerla in privato, Guillon rivendica
giustamente il diritto/dovere di dire la propria opinione, esternando
le critiche anche le più dure, senza farsi condizionare in questo
dall'eventuale conoscenza, stima o amicizia personale per qualcuno
degli imputati. Lo scritto di Guillon, lucido nell'esposizione quanto
sensibile al lato umano delle questioni trattate, sostiene la
possibilità e la necessità di separare la reazione emotiva dalla
valutazione dei fatti considerati. Viene anche denunciata
l'allucinante equazione - fatta da A.D. e dai suoi sostenitori -
secondo la quale l'inesistenza nella comunità israelitica di una
corrente nettamente "anti-imperialista" giustificherebbe gli
attentati anti-ebraici. Lo scritto di
Guillon che la redazione lionese di I.R.L. dichiara (nella premessa)
di condividere sostanzialmente, costituisce un valido contributo alla
chiarificazione della realtà e alla definizione di una posizione
matura dell'anarchismo, al di fuori e contro qualsiasi "suggestione"
connessa con l'uso della "violenza rivoluzionaria". Contro
A.D., dunque, contro il lottarmatismo, e contro lo Stato. Sullo stesso numero
di I.R.L., oltre ad una lunga conversazione con Murray Bookchin,
merita di essere segnalato un altro articolo dedicato alla lotta
armata: "Sentiero luminoso o oscuro?", firmato da Habib.
"Sentiero luminoso", com'è noto, è il nome
dell'organizzazione "guerrigliera" che fa riferimento al
"Partito Comunista del Perù marxista/leninista pensiero di Mao
Tse Tung" (già la denominazione è tutto un programma!).
Sendero Luminoso teorizza e pratica il terrorismo nel senso letterale
del termine: un programma delirante ed una pratica sanguinaria che si
riallacciano degnamente alla tradizione staliniana, rispetto ai quali
l'articolo di Habib contribuisce a fare ancora una volta chiarezza. A
vari anni di distanza dall'uscita del primo volume, vede ora la luce
il secondo tomo dell'Enciclopedia anarquista (dalla
parola "chovinismo" a "extremismo"). A proseguire
in questo grosso progetto editoriale è il gruppo di esuli spagnoli,
scampati alla sconfitta della rivoluzione spagnola del '36 e riparati
oltreoceano, che da molti anni pubblica a Città del Messico il
giornale Tierra y libertad. Con oltre 750 pagine
di grande formato, anche questo secondo tomo si presenta come un
prodotto notevole. Purtroppo, però, la strutturazione dell'opera,
nel taglio editoriale come nel contenuto delle singole
voci, è
irrimediabilmente datato: la sostanziale fedeltà all'opera - omonima
ed analoga - realizzata mezzo secolo fa dall'anarchico francese
Sebastiane Faure - si fa sentire, eccome. Se questa
gigantesca enciclopedia è scritta in castigliano, La Puça i el
general ("La pulce e il generale") è bilingue:
prevalentemente in castigliano, ma alcuni articoli (ed il titolo)
sono in catalano. Esce, infatti, ormai da 5 anni, seppure con
periodicità irregolare, a Barcellona, nel cuore della Catalogna e fa
riferimento al GAMBA (gruppo antimilitarista di Barcellona). Restando in tema
antimilitarista, segnaliamo - tra le numerose iniziative fiorite in
questi ultimi anni per denunciare realtà e pericoli della piovra
militarista - la pubblicazione del volume Disarmo o barbarie,
nel quale sono raccolti articoli (già apparsi su varie testate)
dello scrittore Carlo Cassola e di Angelo Gaccione. Il volume è
curato da Bruno Zanotti, che è anche l'autore della lunga
introduzione: una vibrante denuncia della follia della corsa agli
armamenti. Bilingue, come La
Puça i el general, è anche Sardennia contras a s'istadu: in
parte in sardo, in parte in italiano. Con l'ultimo numero (datato
aprile/maggio 1985) questo foglio ha compiuto il salto grafico e
tipografico da bollettino a giornale. La periodicità prevista, per
ora, è quella bimestrale, con l'intenzione di arrivare a mensile.
Per sostenere gli accresciuti costi, conseguenti alla nuova formula,
la redazione di Sardennia contras a s'istadu ha lanciato una
sottoscrizione. Su questo numero (il n. 1 della nuova serie, com'è
specificato) ci sono, tra l'altro, articoli sulla situazione
regionale, sulla scadenza elettorale amministrativa del 12 maggio,
sull'incontro anarchico internazionale di Venezia (settembre '84), un
documento dell'AED-Femminismo di Bergamo. Dentro il cibo
è il titolo del primo della serie dei "libri verdi" curati
dalla reazione di Smog e dintorni, una
rivista ecologica che ha la redazione a Mestre. Il sottotitolo
specifica: 56 esperienze didattiche sul tema alimentazione, a cura di
Sandro Zucchetti. Si tratta di un vero e proprio manuale pratico per
imparare a conoscere, verificare ed anche insegnare (sì, perché
Dentro il cibo è rivolto anche agli insegnanti) le mille
trappole dell'industria alimentare, dalle indicazioni sule etichette
agli usi (e abusi) dei coloranti. Quello della sofisticazione
alimentare (e simili) è uno di quei problemi di cui tanto si parla,
ma rispetto al quale siamo un po' tutti impreparati, ignoranti,
indifesi. Eppure ci riguarda un po' tutti da vicino, quotidianamente.
Già questa è una ragione più che sufficiente per darci una mossa e
incominciare ad occuparcene. Magari cominciando proprio con questo
ottimo manuale. A Cesena e a
Firenze vengono pubblicate due pubblicazioni dell'area nonviolenta
che vogliamo segnalare: si tratta di due piccole riviste, forse
irregolari nella periodicità, semplici nell'impostazione redazionale
e nella grafica, ben curate. Per dire... tra
la gente si presenta come la "rivista del Centro di
informazione nonviolenta" di Cesena e dedica il suo ultimo numero
(doppio: 15/16) al tema delle piogge acide: ci siamo impegnati -
si legge nella presentazione editoriale - per fare un quaderno
il più semplice possibile, ma nello stesso tempo completo, affinché
questo problema che ci tocca tutti da vicino sia perlomeno
conosciuto. Il nostro sforzo è stato per far capire che piogge
acide, morte dei fiumi, eutrofizzazione del mare hanno tutti una
stessa radice, ed è la mancanza di rispetto delle minime norme
ecologiche. Da segnalare, tra
l'altro, la traduzione di un lavoro dei Verdi tedeschi sulla
distruzione dei boschi a causa dell'attività delle piogge acide ed
una presa di posizione contro la costruzione di una centrale a
carbone a Ravenna. Qualcosa
da dire... è il titolo
del "bimestrale degli antimilitaristi e nonviolenti toscani"
(così si legge nel sottotitolo): tra le mani abbiamo il n.ro 5,
datato "novembre/dicembre 1984", che riproduce in copertina
una simpatica vignetta sarcasticamente incentrata sul Natale di
Spadolini. Le posizioni politiche espresse da questa pubblicazione
sono ovviamente quelle della L.O.C. (a firma Antonio Facchini viene
pubblicato un resoconto del lavoro del XIII congresso, svoltosi a
Modena lo scorso ottobre). Da segnalare anche un dibattito sul
servizio civile nonché un elenco dettagliato degli obiettori e
antimilitaristi (allora) in carcere o da poco scarcerati.
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