Rivista Anarchica Online
Cronache sovversive a cura della Redazione
Servizio civile / Se 12 mesi vi
sembran pochi
Due obiettori di
coscienza, in servizio civile presso la Caritas Diocesana di Padova,
hanno deciso di autoridurre la durata del loro servizio,
equiparandola a quella della ferma militare. Per questo loro gesto
- informa La Lega Obiettori di Coscienza (LOC) di Padova -
probabilmente pagheranno con l'arresto e il carcere militare. I due - Pietro
Follador e Mauro Tornatore - avevano già avuto modo di protestare
contro il Ministero della Difesa in modo decisamente originale. Di
fronte al consueto ritardo del Ministero nel rispondere alla loro
domanda di prestare il servizio civile (invece di quello militare),
si erano autodistaccati presso la Caritas, informandone le autorità
competenti. Compiuti i primi 12 mesi del loro servizio civile (sui 20
complessivamente fissati dalla legge n. 772, che nel 1972 istituì il
servizio civile), Follador e Tornatore hanno dunque deciso di
tornarsene "a casa", ancora una volta informandone le autorità
competenti. Alla base di questo
loro gesto, ci sono varie motivazioni: la protesta contro l'obbligo
per gli obiettori di coscienza in servizio civile di sostenere un
servizio di ben 8 mesi più lungo di quello militare; la volontà di
sollecitare una generale revisione della legge n. 772; la ferma
contestazione nei confronti della struttura militare nel suo
complesso, perché essa espropria la libertà e la coscienza
insegnando l'esistenza di un nemico e i mezzi più atroci per
eliminarlo; infine la volontà di stimolare la rivitalizzazione
politica del movimento degli obiettori di coscienza, contro i rischi
di una "routine burocratica" del servizio civile. (Per ulteriori
informazioni: L.O.C., Riviera Tito Livio 29, 35123 Padova).
Carrara/ Il
fantasma di Gaetano Bresci
Il monumento a
Gaetano Bresci non s'ha proprio da fare. La pensano così in molti a
Carrara, dove l'iniziativa di un comitato promotore (nel quale sono
presenti esponenti di diverse tendenze politiche e sociali) continua
a sollevare un vespaio di polemiche: manifesti, contro-manifesti,
interrogazioni in consiglio comunale, convegni, precisazioni ecc...
L'ultima iniziativa è stata assunta direttamente dalla magistratura,
dietro significativa segnalazione del MSI: tutti gli assessori ed i
consiglieri comunali (comunisti, socialisti, repubblicani, perfino un
eletto nelle liste DC!) sono stati denunciati per "apologia di
reato", per il semplice fatto di aver votato a favore della
mozione che autorizzava la giunta a concedere al comitato promotore
l'autorizzazione per la posa del controverso monumento (che, sia
detto per inciso, il comitato promotore pagherebbe in proprio non con
il denaro pubblico come d'abitudine fanno gli altri). A Carrara
l'iniziativa della magistratura ha rinfocolato le polemiche. Si
attendono i prossimi sviluppi, non solo giudiziari.
Basilea/ 10.000
in piazza contro la vivisezione
Sabato 19 ottobre
hanno sfilato a Basilea quasi 10.000 persone in occasione della
manifestazione internazionale contro la vivisezione. Il corteo ha
attraversato pacificamente le vie cittadine tra una folla attonita di
svizzeri distratti dallo shopping del sabato pomeriggio. Davanti a
tutti, una lugubre figura, vestita di nero, scandiva tamburellando
gli slogan pronunciati alternativamente in italiano, francese e
tedesco. Le delegazioni pervenute rappresentano tutta l'Europa (a
parte i paesi dell'Est) e da oltreoceano: numerose sono le presenze,
soprattutto dall'Argentina e dal Perù. Davanti al
municipio si è svolto un comizio. Energico l'intervento dell'Animal
Liberation Front inglese che ha fatto presente, tra l'altro, che un
nutrito numero di suoi aderenti è tuttora in carcere in seguito alle
irruzioni fatte presso laboratori di ricerca. Dopo il comizio,
l'assemblea: tra i relatori Hans Ruesch (autore di "L'imperatrice
nuda" e "Il paese dalle ombre lunghe") e Franz Weber
dell'O.I.P.A. (Organisation internationale pour la protection des
animaux) estensore della proposta di referendum per l'abolizione
della vivisezione in Svizzera. Interventi particolarmente
significativi durante il comizio e la successiva assemblea hanno
denunciato pubblicamente i ricercatori vivisezionisti per la
creazione e la diffusione del retrovirus responsabile dell'AIDS.
Uruguay/
Comunidad del Sur 1955-1985
"Comunidad:
un'esperienza di vita cooperativa integrale (1955/ 1985)": sotto
questo titolo si sono tenute a Montevideo, dal 19 al 25 agosto
scorsi, numerose iniziative culturali, promosse da NEAC-Comunidad
(Stoccolma), BASES-Comunidad (Buenos Aires) e Comunidad del Sur
(Montevideo) - cioè da tre "settori comunitari" (per così
dire) in continuità storica con l'esperienza della Comunidad del Sur
(sviluppatasi ininterrottamente a Montevideo per un ventennio e poi
dispersa - ma non distrutta - dalla repressione statale). Tra i
patrocinatori di questa iniziativa troviamo l'Università della
Repubblica (Uruguay), il Centro de Estudios uruguayo de Tecnologías
Apropriadas (Uruguay), il Movimiento por la Vida y la Paz
(Argentina), il Centro de Estudios y Promoción de Alternativas
Urbano-Rurales (Cile), l'Istituto svedese di cultura (Svezia).
Lunghissimo l'elenco dei relatori, provenienti da numerosi paesi
latinoamericani, che hanno partecipato ai seminari, alle
tavole-rotonde e alle assemblee.
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