Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 15 nr. 132
novembre 1985


Rivista Anarchica Online

Parigi
di Domenico Pucciarelli

Nel variegato panorama del movimento libertario in Francia, una presenza tradizionale è quella della Federation Anarchiste. Soprattutto a Parigi, la F.A. si caratterizza per un intenso impegno sul terreno dell'editoria, della propaganda e della comunicazione in genere. Fanno capo alla F.A., tra l'altro, il settimanale Le monde libertaire, i periodici Magazine libertaire e La rue, l'emittente Radio libertarie ed altre iniziative ancora. Il cuore della F.A. e delle sue "relazioni pubbliche" è costituito dalla libreria "Publico".
La nostra attenzione si appunta sulla radio e sulla libreria. Pubblichiamo infatti in queste pagine (nella traduzione di Aurora Failla e Paolo Finzi) il testo delle interviste che Domenico "Mimmo" Pucciarelli, redattore della rivista IRL (edita a Lione), ha realizzato recentemente a Parigi con due animatori delle rispettive iniziative. Particolarmente significativa ci pare l'esperienza della radio, sia per l'impatto esterno che ha avuto, sia per l'influenza positiva che ha finito con l'esercitare - almeno in parte - sulla stessa F.A., determinandone una maggiore attenzione ed apertura verso altri raggruppamenti libertari di vario orientamento.

Anarchia sull'onda

Come e quando è iniziata l'avventura di radio Libertaire?

Prima che la sinistra salisse al potere (maggio '81) esisteva in Francia un movimento molto importante per liberare le onde dal monopolio statale e i libertari ne erano parte integrante. Ovunque vi erano radio libere ed i libertari vi partecipavano attivamente come, per esempio, a Parigi dove militanti della Federazione anarchica animavano due radio, una nella periferia sud, Radio Alarme (a Ris-Orangis) e l'altra a Tolone, Radio Trottoir. Le radio vennero messe sotto sequestro dalla polizia ed i compagni incolpati di violazione del monopolio delle onde. Con la sinistra al potere vi è stata la liberazione delle onde e molte radio sono nate: tra l'altro, nel settembre '81, Radio Libertaire.

Quali sono stati i problemi giuridici ai quali avete dovuto far fronte?

Quando venne stabilita la libertà di trasmissione per le radio, non esisteva nessuna regolamentazione o legge. Così nel settembre '81 solo a Parigi c'erano 150 radio e, dato che trasmettevano su varie lunghezze d'onda sovrapponendosi l'una sull'altra, il risultato era una grande confusione. I nostri problemi iniziarono quando per qualche giorno le trasmissioni vennero "coperte" e continuarono poi quando il governo dettò una lista di radio che sarebbero dovute rientrare nella regolamentazione. Radio Libertaire non vi figurava, nonostante (secondo un sondaggio eseguito su un vasto campionario) risultasse tra le radio più ascoltate nella regione parigina. In conseguenza di questa esclusione vi fu la prima apparizione di Radio Libertaire nelle strade, dato che organizzammo, in piena estate, una manifestazione in macchina, in bicicletta e a piedi. Abbiamo continuato la mobilitazione fino all'estate dell'83, quando George Filliou ha regolamentato le FM. L'ultima settimana del mese di agosto 22 radio vennero messe sotto sequestro, a volte in modo molto violento come nel caso di Radio Libertaire (il 3 settembre '83).
In seguito a questo organizzammo una manifestazione che vide la presenza di 5.000 persone, il che per una manifestazione anarchica è indubbiamente un gran successo. Da allora abbiamo continuato a trasmettere: di fatto il rapporto di forza che si era venuto a creare nella strada ci ha garantiti rispetto a nuovi divieti. Giuridicamente continuavamo ad essere illegali. Fu solo molto tempo dopo e grazie al fatto che le nostre lotte vennero appoggiate e sostenute da parte dell'opinione pubblica, da sindacati, organizzazioni libertarie, organizzazioni umanitarie come La Lega per i Diritti dell'Uomo e il Libero Pensiero, che potemmo farci assegnare una frequenza.

Radio Libertaire si definisce innanzitutto come la radio della Federazione Anarchica. Quali sono i legami tra le due strutture?

Radio Libertaire è legata direttamente alla Federazione Anarchica in quanto è stato in seno ad un Congresso della federazione che venne decisa la creazione della radio (pentecoste 1981). La Radio è quindi legata alla Federazione allo stesso modo di "Le monde Libertaire". Per questo motivo ogni anno, durante il congresso, vengono nominati per la radio 4 segretari con compiti diversi: segretario, tesoriere, programmatore e tecnico.

Come organizzate i programmi e il finanziamento?

La radio si autofinanzia e, naturalmente, non facciamo pubblicità. Vendiamo adesivi, bottoni, volantini, poster, carte di ascolto, buoni per sottoscrizioni ed organizziamo spessissimo dei galà. Queste sono le nostre fonti di finanziamento. Quando non ci saranno più soldi la radio dovrà morire, perché ciò significherà che i nostri ascoltatori non ne riterranno più interessante ed importante l'esistenza.
Un compagno nominato dal congresso si occupa della programmazione, supervisione e gestione della griglia della radio. Inoltre riceve e cura i rapporti con gli invitati, divide in parte questo compito con gli animatori, in quanto ogni equipe ha la sua autonomia nella realizzazione dei programmi.

Ci sono persone che lavorano quotidianamente e quanti sono coloro che lavorano direttamente per la radio?

Il numero dei collaboratori fluttua tra i 100 e 150, non vi sono persone a tempo pieno e tra i collaboratori vi sono dei militanti della federazione, ma anche molte persone che sono solo simpatizzanti del movimento libertario.

In qualità di militante della federazione pensi che la radio abbia apportato qualcosa di nuovo alla federazione o no?

Sicuramente la radio è un'altra cosa rispetto ai giornali, ai volantini o ai manifesti, essendo più duttile come strumento. Si può veramente dialogare e ciò ha di sicuro arricchito la federazione ed il movimento libertario in generale. Quando la radio ha iniziato le trasmissioni siamo stati i primi a stupirci del fatto che un sondaggio ci accreditava un tasso di ascolto molto elevato, più di 100.000 persone. L'ultimo sondaggio, di circa 4 mesi fa, ci attribuiva un ascolto di 50.000 persone. Bisogna segnalare che nonostante abbiamo avuto una deroga sussistono problemi di disturbo, per esempio in alcuni quartieri e in parte della periferia non ci ricevono più.
È molto importante essere a contatto con migliaia di persone, grazie a questo siamo riusciti a far penetrare le nostre idee e a farci conoscere negli ambiti più disparati. Lo notiamo anche in libreria: i frequentatori o anche solo i curiosi sono sia quadri che operai, studenti, persone giovanissime o pensionati. Finalmente, per la prima volta, riusciamo a far sentire la nostra voce al di là dei soli militanti.

Radio Libertaire e la federazione sono riusciti, per mezzo della radio, a stabilire nuovi contatti con altri gruppi?

Va da sé che non siamo d'accordo con un certo numero di organizzazioni, ma di sicuro siamo riusciti a stabilire contatti con numerose organizzazioni che curano dei programmi alla radio, anche se le loro idee non sono molto vicine alle nostre, per esempio il Libero Pensiero, la Lega dei Diritti dell'Uomo, l'Unione Razionalista, ecc...

Che ne è dell'aspetto culturale?

È molto importante per la radio. Abbiamo molti rapporti con gente che finora ignoravamo, nell'ambito scientifico, Per esempio, abbiamo rapporti amichevoli con Jacques Laborit e molti altri. Per ciò che concerne l'ambito artistico abbiamo approfondito i molti legami con gente di teatro, cantanti, ecc., che già avevamo in precedenza.

Radio Libertaire fa parte di una federazione di radio libere?

No, perché ci siamo resi conto, prima della legalizzazione delle radio libere, di alcuni compromessi tra questa federazione e l'alta autorità (commissione incaricata dal governo per autorizzare la deroga alle radio libere che ne avessero fatto richiesta). Noi abbiamo sempre preservato la nostra identità.

Avete comunque contatti con altre radio "libere"?

Molto pochi, dato che quando si ascoltano le FM parigine ci si può rendere conto che ci sono pochissime radio che propongono qualcosa di nuovo. Con alcune, comunque, siamo in rapporti amichevoli.

Esistono in Francia altre radio libertarie?

Penso di no. Sicuramente, però, vi sono radio nelle quali gli anarchici sono animatori di vari programmi. In quasi tutte le città vi sono radio che accolgono i libertari. Abbiamo pochi rapporti con gruppi ed individui, sappiamo però che molti ci hanno richiesto cassette ecc...

Avete problemi a mandare avanti la radio?

I problemi sono molteplici. Da una parte il fatto che la ricezione è difficoltosa da alcuni quartieri e dalla periferia (molti ascoltatori ci telefonano lamentandosi perché da molto tempo non riescono ad ascoltarci), inoltre un grosso problema è quello di riuscire a gestire ore ed ore di trasmissione per tutto l'anno. Spesso, a causa del fluttuare del numero dei collaboratori, è difficile mantenere i programmi. Ogni ora di trasmissione è frutto di un lavoro e quando i compagni sono ammalati o assenti diventa un vero problema.

Perché, se alla libreria ci sono persone a tempo pieno, ciò non può accadere anche per la radio? È per motivi di ordine economico o politico?

Se un giorno dovessero esserci dei "permanent" sarebbe come per la Federazione (abbiamo dei permanent per la tipografia e la libreria, dei compagni cioè che svolgono mansioni puramente tecniche e non politiche). Se potessimo avere dei permanent tecnici alla radio sarebbe una buona cosa: potrebbero metter su i dischi, rispondere al telefono, preparare le trasmissioni e solleverebbero così i militanti, ma non per tenere dei discorsi, ciò sarebbe contrario al nostro tipo di funzionamento ed alle nostre idee...
Attualmente penso che sia soprattutto un problema economico.

Quali sono le trasmissioni più ascoltate?

Penso che vi sia un pubblico specifico per ogni trasmissione: sindacalisti o specialisti del rock. A parte la trasmissione settimanale "l'invitato del giorno" nel quale ogni volta c'è un invitato diverso e che viene fatta in un'ora di ascolto importante (la sera) e quindi è seguita da un maggior numero di persone, anche trasmissioni come "prigioni" sono molto ascoltate.

Di cosa ti occupi tu?

Preparo una trasmissione tutte le mattine dedicata all'analisi della stampa e delle notizie. Le trasmissioni iniziano alle 8 di mattina e terminano alle 22 quando lo spazio è ceduto a Radio Pays, con la quale dividiamo la frequenza. In genere riceviamo moltissime telefonate ma, soprattutto per alcune trasmissioni facciamo il collegamento in diretta. In questo modo esiste veramente una partecipazione diretta degli ascoltatori che sono poi coloro che fanno vivere la radio. Tutte le settimane inoltre organizziamo una riunione con gli animatori dei diversi programmi per discutere dei problemi presenti e futuri.

Per chiudere, quali sono i vostri progetti a breve e a lungo termine?

Benché possa sembrare semplicistico, i nostri progetti a lunga come a breve scadenza sono di continuare, cercando di accrescere la nostra rete di ascolto. Inoltre se le nostre proposte, i nostri discorsi saranno concreti e arriveranno ad influenzare i nostri ascoltatori, essi resteranno e l'audience si accrescerà. Ciò che ci interessa maggiormente, in quanto militanti libertari, non è solo di accrescere l'audience, bensì di rafforzare il movimento libertario, di poter utilizzare la radio nelle lotte nelle quali siamo chiamati ad intervenire o in quelle lanciate da noi stessi.
Attualmente stiamo assistendo in Francia, a Parigi, alla nascita di un certo ambiente libertario: vi è una radio, una federazione e in diversi ambiti esiste un interesse per le nostre idee e penso che nel tempo questo sarà molto positivo.

Avete pensato alla televisione?

Purtroppo per la televisione esistono barriere economiche insormontabili...

145 Rue Amelot nonsololibri

Al 145 di Rue Amelot a Parigi, c'è la libreria "Publico". A gestirla - come per Radio Libertaire - è la Federazione Anarchica (F.A.).
Ne parliamo un po' con Maurice, l'altro "permanent" della libreria. Innanzitutto ci tiene a sottolineare che la libreria ha sempre funzionato bene, ma che le cose vanno ancor meglio da quando esiste la radio: sono giunti nuovi simpatizzanti e tanta gente che spesso non sapeva proprio niente dell'anarchismo. Molti se ne sono poi andati con opuscoli, libri o dischi (è, questo dei dischi, un settore molto importante).

Chiedo a Maurice se, a suo avviso, Radio Libertaire spinga la gente ad interessarsi alle idee libertarie.

Con la radio si possono raggiungere molte più persone di quel che si può fare con il settimanale "Le monde libertaire". E molti, in effetti, non hanno mai nemmeno sentito nominare il giornale. E anche se il giornale è in vendita nelle edicole, è chiaro che è molto più facile sintonizzarsi su di una stazione radio che fare il passo dell'acquisto in edicola di un giornale. È proprio ascoltando Radio Libertaire che molta gente è venuta a conoscenza dell'esistenza della libreria e della possibilità di incontrarvi gli anarchici.
Di gente ne è passata di tutti i tipi. In genere chi viene resta favorevolmente impressionato dai locali e dalla gente che trova. La maggior parte della gente si aspetta di trovare dei locali sporchi e polverosi.

In genere, poi, la gente ritorna, si rifà viva?

Non molto. Ma almeno un terzo è ritornato regolarmente. Gli altri, perlopiù, tornano a comprare dei dischi: tieni presente che qui si trova moltissimo materiale autoprodotto, che non viene distribuito tramite i canali ufficiali.
Ci sono poi gruppi della F.A. che hanno beneficiato della venuta di nuovi simpatizzanti, anche se in genere sono rimasti allo stadio di simpatizzanti, senza divenire militanti della Federazione o dei gruppi. Per esempio nella mia zona, nel gruppo sono entrati tre nuovi compagni, che sono arrivati non tramite la lettura dei manifesti o del giornale, come succedeva in passato e in piccola misura ancora succede oggi, ma semplicemente ascoltando Radio Libertaire.
Purtroppo non riusciamo a "trattenere" questi simpatizzanti né nella F.A. né nei gruppi, dal momento che si sa che cosa fare giorno dopo giorno, ma non ci sono delle proposte precise per una trasformazione sociale a breve termine. Ci sono dei grandi principi (autogestione, federalismo, ecc.), ma quando arrivano delle persone, in particolare se di una certa età (con i giovani è diverso: sono spinti dalla volontà di rivolta), ci domandano un programma: come si fa a cambiare questa società? E noi non abbiamo delle risposte precise.

Come funziona la libreria?

Publico è al contempo la libreria della F.A. e la sua sede sociale. La libreria si caratterizza come militante, perché vi si trovano opere principalmente sull'anarchismo (*) e sul movimento operaio, ma ci sono anche materiali su fumetti, prigioni, psicanalisi, ecc... Accanto a ciò, c'è il lavoro connesso con la natura di sede della Federazione: tutti i contatti fanno capo qui, dopodiché vanno smistati ai diversi segretariati e ai diversi gruppi. È da qui che passano i pacchi dei manifesti per i gruppi. Da un anno, poi, cerchiamo tra l'altro di aprirci all'esterno, affrontando ogni mese un tema o un autore, in modo da raggiungere un pubblico più largo di quello militante. L'obiettivo è quello di far diventare la libreria un punto d'incontro e di dibattito, con un versante culturale in grado di rispondere alla domanda sempre più pressante in questo senso. Questo è ciò che facciamo e questi sono anche i nostri propositi.
Per il futuro ci proponiamo di sviluppare le iniziative, nel settore dei libri, dei dischi, delle mostre facendone anche due al mese.

(trad. di Aurora Failla e Paolo Finzi)

(*) Certo, ma per quel che riguarda le riviste, per esempio, non abbiamo trovato i periodici di altre organizzazioni che rappresentano i diversi aspetti del movimento libertario (n.d.a.).