Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 16 nr. 140
ottobre 1986


Rivista Anarchica Online

Forse i folli sono anche i giusti?
di Associazione Cactus / Verde Vigna

Nessuna novità, sul fronte psichiatrico-giudiziario, nella vicenda di Franco Leggio. Riportiamo qui il testo del volantino diffuso dai pacifisti dell'Associazione Cactus e della Verde Vigna, che da anni vivono a ridosso della base missilistica di Comiso, portando avanti un'esperienza di agricoltura biologica ma soprattutto testimoniando - con la loro scomoda presenza quotidiana - il rifiuto della logica di morte del militarismo.

Non è stata ancora chiusa l'istruttoria nei confronti di Carlo Sabattini di Modena, al quale era stato ingiunto di sottoporsi a perizia psichiatrica e di essere internato in un manicomio, che appena l'anno dopo lo stesso provvedimento viene ingiunto anche a Franco Leggio, anarchico di Ragusa. Questi provvedimenti, tipici dei regimi totalitari, vorrebbero ridurre al silenzio e all'isolamento coloro i quali si oppongono alle autorità costituite dopo che sono stati esauriti tutti gli altri mezzi repressivi.
Il pretesto di quest'ultima macchinazione sembra essere una lettera di Franco Leggio inviata al magistrato di Bari. Infatti su comunicazione del tribunale di Bari il giudice istruttore di Ragusa Duchi e il direttore di sezione Occhipinti hanno emesso l'ordinanza del 23 maggio 1986, dove viene ingiunto a Franco Leggio di sottoporsi, appunto, a perizia psichiatrica "per procedere a indagini che richiedono particolari cognizioni". La verità è che Franco Leggio ha sempre espresso la sua opposizione ai poteri costituiti con la coerenza della migliore tradizione anarchica. Il rifiuto di vivere secondo il modello di vita basato sul culto dell'obbedienza cieca: credere invece nella democrazia dal basso, nel controllo popolare delle decisioni, per le istituzioni è follia.
Per le istituzioni la persona modello è la famosa scimmia che non vede, non sente, non parla. La persona che vuole sapere, che critica, che insiste nel veder chiaro, che abbandona la facile strada del conformismo vuoto di valori per intraprendere il cammino del cambiamento radicale per una società fondata sulla partecipazione dal basso, sui valori del rispetto della vita e di ogni essere vivente è considerata folle. Ed infatti Franco prosegue nel suo tenace lavoro quotidiano di produzione e diffusione di libri e di cultura critica, indispensabile nella costruzione di una realtà diversa. Così come è impegnato nella resistenza a Comiso contro i missili e a seguire con attenzione le iniziative non violente contro le servitù militari (nel perimetro esterno alla base missilistica), così come, ancora, è stato presente in varie occasioni, quali per esempio il giorno dell'inaugurazione della Stupa buddista per la pace alla Verde Vigna.
Consideriamo la perizia psichiatrica decisa nei suoi confronti un provvedimento vile ed umiliante volto a liquidare una voce importante dell'opposizione a questa partitocrazia che ci vorrebbe fare ingoiare in silenzio i missili, la mafia, le centrali nucleari, la P2, le stragi di stato.
Ma ci sono uomini, come Franco, che sono un esempio di vita limpida senza compromessi degradanti, illuminata da alti ideali.
Di questo abbiamo bisogno per evitare che l'umanità soffochi in un grido.
Concludiamo parafrasando l'anarchico Giovanni Marini: "Forse che i folli sono anche i giusti?".