Rivista Anarchica Online
Trieste, 14-17 aprile / contatti, idee, progetti
di Paolo Finzi
"Est: laboratorio di libertà":
sotto questa denominazione si è svolto a Trieste, dal 14 al 16
Aprile (con un'appendice aperta al pubblico il 17) il convegno
promosso dal gruppo Germinal di Trieste sull'Est europeo. Riservato
ai soli anarchici, il convegno ha visto la partecipazione di 370
compagni, dei quali una sessantina provenienti da tutti i Paesi
dell'Est (Albania esclusa). I lavori si sono svolti il primo giorno
al teatro Miela, nei due giorni successivi in contemporanea in tre
luoghi: la sede del Germinal, quella dell'Unione Sindacale Italiana
ed il teatro di via Fabbri. E' prevista la pubblicazione degli atti
in italiano nelle Edizioni Zero in Condotta e – probabilmente –
anche in inglese. Il programma dei lavori, che avevamo
predisposto, è in parte saltato – ci
dice Clara Germani, del gruppo Germinal – dal momento
che i compagni hanno utilizzato il tempo e gli spazi secondo le loro
esigenze, innanzitutto per contatti e scambio di informazioni e
opinioni. In particolare sono stati proprio i compagni dell'Est
quelli che maggiormente hanno dato vita ad incontri, nel corso dei
quali è emersa una grande volontà di scambi e di
collegamenti, ma anche sono venute alla luce differenti impostazioni,
per esempio tra chi vuol dar vita ad una specie di federazione tra
gli anarchici dell'Est e chi invece punta su rapporti per ora più
informali. Nel corso delle varie fasi del convegno
hanno avuto modo di presentarsi numerosi gruppi anarchici e libertari
dell'Est. Il quadro che complessivamente ne risulta è quello
di una ripresa libertaria decisamente positiva ed interessante, tanto
più che in varia misura sembra coinvolgere un po' tutti i
Paesi. Pesa non poco la frattura, a volte di molti decenni, che il
totalitarismo comunista ha provocato anche nella storia di quei
movimenti libertari. Ne è un sintomo evidente non solo l'età
media dei compagni (intorno ai 22/25 anni), ma anche la pressoché
totale assenza non solo di anziani (con qualche eccezione, per
esempio in Bulgaria, dove l'anarchismo vanta una tradizione più
consolidata) ma anche di quaranta/cinquantenni. In Polonia, per
esempio, dove i fermenti libertari sono al momento più vivaci
e diffusi in molte località, i 25/30enni costituiscono i
"vecchi" in un ambiente in cui la maggioranza ha meno di
vent'anni. Movimenti giovani, dunque, quelli che
in questo periodo si affacciano sulla scena politico-sociale dei
rispettivi Paesi. E spesso movimenti dai confini ideologici e teorici
tutt'altro che ben definiti, nei quali confluiscono sensibilità
e suggestioni ecologiste, esistenziali, punk, antimilitariste, ecc. -
in un mix estremamente vivace ed aperto, senza però
riferimenti ed ancoraggi ad una "tradizione" anarchica.
Capita così che – per esempio – una delle compagne
polacche più vivaci e presenti nei dibattiti a Trieste,
esponente della Federazione Anarchica polacca, sia poi "risultata"
– nel corso di un nostro colloquio – membro del consiglio
federativo del partito radicale (sì, quello di Pannella) anche
se con esso fortemente critica. Il convegno di Trieste – dice
ancora Clara – è stato particolarmente utile
per i compagni dell'Est, tra i quali noi organizzatori abbiamo svolto
uno speciale sondaggio. E' risultato così che per loro Trieste
è stata la prima occasione per incontrarsi e per un primo
scambio diretto di opinioni. Tant'è vero che già si
è parlato dell'ipotesi di un nuovo incontro di questo tipo,
che potrebbe tenersi a Zagabria – sempre che la situazione in
Croazia non abbia sviluppi di segno troppo negativo. Nell'ipotesi di
una tale iniziativa, noi abbiamo assicurato ai compagni jugoslavi la
nostra disponibilità a dar loro una mano, sulla base
dell'esperienza acquisita. Clara riferisce poi che un primo
appuntamento per gli anarchici dell'Est (aperto anche a quelli
dell'Ovest) è stato fissato in linea di massima per il 21
agosto prossimo, anniversario dell'invasione sovietica che pose fine
alla "primavera praghese", appunto nella capitale
cecoslovacca. C'è poi l'iniziativa di dar
vita ad un bollettino puramente informativo, con notizie dall'Est e
dall'Ovest, che dovrebbe venir redatto e stampato a New York e da qui
spedito in Europa. Decisamente curioso. Notevole è stato l'aiuto dato da
compagni di altre città (anche dell'Est –
sottolinea Clara) per i numerosi problemi operativi che si sono posti
gli organizzatori, primo tra tutti la cucina. Per quanto riguarda
l'aspetto finanziario, verso fine aprile gli organizzatori segnalano
un deficit di circa un milione e mezzo: a far fronte di 14 milioni e
mezzo di spese, sono entrati 13 milioni, di cui circa 9 provenienti
dalla sottoscrizione appositamente lanciata.
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