Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 24 nr. 214
dicembre 1994 - gennaio 1995


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L'isola ... dell'ego

Colorificio Ceramico "FERRO Italia s.r.l.", stabilimento di Cannara (PG), un centinaio di dipendenti in un'azienda leader nel settore della ceramica per edilizia e da stoviglie. Come altrove, favorito dal particolare momento politico, anche qui è in atto un processo di ristrutturazione selvaggia e di aggressione padronale che ha, come principale obiettivo, l'intimidazione e quindi l'asservimento (soprattutto) di chi è in produzione. Dal giugno '93, data in cui la multinazionale statunitense ("FERRO") ha rilevato questa azienda per un decennio «umanamente» gestita dalla tedesca «Bayer», l'ambiente di lavoro è andato gradatamente deteriorandosi in alcuni dei suoi reparti produttivi (fritte e componenti, graniglie, macinazione a secco, calcinazione, ecc.), dove alto ridiventa il rischio di contrarre malattie professionali (saturnismo, silicosi) a causa della pericolosità delle materie prime manipolate (a base di piombo, silice, cromo, cobalto, zinco, ecc ... ). Alla scarsa sensibilità della nuova gestione verso il fenomeno ambientale e della salute degli operai, ha fatto seguito una crescente intolleranza dei capi, il caos organizzativo e, perfino, un sostanziale deterioramento del rapporto umano tra lavoratori.
Così sono aumentati i ritmi di lavoro; troppi lavoratori (forse un 30%), più o meno ricattabili, hanno finito per accettare - non senza ripercussioni negative sotto l'aspetto occupazionale - il ricorso al lavoro straordinario, fino a toccare punte di 45-50 ore settimanali. Alcuni lavorando sistematicamente il sabato. Operai presi in «affitto» da imprese di pulizia e facchinaggio continuano ad essere arbitrariamente spediti in produzione, mentre gli anziani (sopra i 50 anni e con 28 anni almeno di contribuzione) ed invalidi vengono messi in mobilità per poi essere sostituiti da giovani che, nel caso della temporaneità sostitutiva, si trovano costretti ad accettare contratti d'ogni genere, persino di soli 12 giorni.
Venerdì 14 ottobre è stato il giorno dello sciopero generale. Il 70% circa dei lavoratori ha aderito all'iniziativa sindacale ma, poi, una parte di questi ha ritenuto di dover recuperare il sabato le ore «perdute» il giorno precedente. I devastanti anni '80, dunque, si son fatti sentire anche da queste parti e, come si è visto, non senza produrre danni sotto l'aspetto culturale. L'individualismo, l'egoismo, l'opportunismo che serpeggia anche tra gli operai e gli impiegati (e non solo fuori la fabbrica) è, tutt'insieme, un fenomeno tumorale che calpesta qualsiasi principio solidaristico e di uguaglianza. Occorre partire da qui. Ricostruire le coscienze devastate per rilanciare una pratica antagonista e, se necessario, conflittuale ... Per ritornare a vincere ed invertire la tendenza, articolando non "improduttive" battaglie economiciste, ma più concretamente agendo sul terreno della riduzione d'orario, dell'abolizione del lavoro straordinario, del rispetto dei fondamentali diritti dei lavoratori (salute, ambiente ... ). Alla "Ferro" il compito è arduo, anche per il clima pessimo oggi presente in fabbrica. Possiamo però farcela (non certamente da soli) se riusciamo a trovare su questo progetto "minimo" (appena menzionato) la comprensione e il sostegno di quei lavoratori e quadri sindacali che stanno (forse) finalmente abbandonando la logica della concertazione.

Lavoratori "Ferro" per il Sindacato di classe (Località Isola - Cannara - PG)