Rivista Anarchica Online
Il ritorno dei Provos
di Marco Cilloni
Era il 13 giugno 1966 quando una sollevazione popolare infiammò la
città di Amsterdam. I lavoratori edili scesero in piazza per protestare contro l'autoritarismo e la burocrazia
sindacale. Un lavoratore morì d'infarto durante alcuni tafferugli tra polizia e manifestanti. Ebbe
così uno sbocco
totalmente imprevedibile una situazione di tensione che si era creata in città dopo la comparsa dei primi
Provos.
Ne parlo perché è uscito un bel libro di Matteo Guarnaccia intitolato
"Provos" per i tipi della AAA Edizioni di
Bertiolo (Udine). Ho incontrato Matteo Guarnaccia la sera che ha presentato il suo libro al Circolo Anarchico
Ponte Della Ghisolfa,
a Milano. Oggi è un artista affermato, forse uno dei massimi esperti di psichedelia in Italia. Eppure
è riuscito a
compiere un lavoro che va molto al di là del lato artistico di quel movimento. Perché i "Provos"
furono una
ventata di libertà che si abbatté sul sonnacchioso paese dei tulipani in modo tale da far sì
che un cambiamento
permanente si determinasse nel modo di vivere degli olandesi. Senza voler mettere per forza un cappello
ideologico su quella vicenda, si può dire che i Provos furono anarchici nel senso più pieno del
termine. Vissero
la loro vicenda facendo dell'ordine costituito un bersaglio fisso, da deridere e dissacrare sen-za per questo sfociare
nel qualunquismo. Perché i Pro-vos facevano molte proposte, ed alcune delle loro intuizioni sul traffico,
sull'urbanistica, sulle auto sono straordinariamente attuali anche oggi. Dobbiamo dire grazie a Matteo
Guarnaccia per il suo lavoro. Senza questo libro sarebbe venuto a mancare, a
coloro che non hanno vissuto quegli anni, un tassello importante. Perché senza capire il concetto di
"provotariato"
non si possono comprendere molti as-petti fondamentali del sessantotto. Disabituati come siamo a vedere
es-presso il concetto di libertà in queste forme, rischiamo di perderci elementi
importanti per la ricostruzione del puzzle storico di quel periodo. Restano infine da aggiungere alcune cose.
Nel libro sono raccolti una serie di documenti originali dell'epoca che
sono assolutamente da non perdere. I Provos scrivevano e disegnavano moltissimo. Alcune delle vignette
più belle
di Willem, futuro disegnatore satirico di "le Monde" risalgono proprio a quel periodo, quando dirigeva un giornale
intitolato "Dio, Olanda e Orange" che può considerarsi un antesignano de "Il Male". Matteo Guarnaccia,
grazie
anche ad una scrittura piana ma non piatta e banale è riuscito a restituirci almeno in parte il respiro di
un intero
movimento. Oggi dei Provos cosa resta? Moltissimo. Sicuramente resta l'impronta che hanno lasciato nella
società olandese,
che grazie a loro è una delle meno illiberali del mondo. E questo, guardando il mondo dalle nostre
latitudini, non
è davvero poco.
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