Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 1 nr. 6
estate 1971


Rivista Anarchica Online

Discorso politico sulla droga
di Baba

Dalla rivista situazionista Bleu: terza pagina, alla voce controinformazione, leggiamo:
"... Quello che dicono i padroni:
I vari tipi di canapa da fumo (hashish, marijuana, kif) vengono assunti con modalità diverse: con pipe oppure in sigarette. In America, dove la droga pare sia stata importata dall'Africa, dai piantatori negri, al principio del secolo scorso, si fuma quasi esclusivamente sotto forma di sigarette. I primissimi sintomi che si manifestano dopo l'assunzione del fumo, sono quelli di uno stato di esaltazione psichica. Si prova maggior facilità nei movimenti e nella concatenazione delle idee: ben presto però le idee si confondono, si perde la misura del tempo e dello spazio. Gli oggetti sembrano deformati; una visione prospettica può produrre veri eccessi di terrore. Subentra una specie di delirio con tendenza all'ira e alla crudeltà. A questa fase ne sopravviene un'altra in cui vi è tendenza a dormire, senza che si produca mai vero sonno. Le tossicomanie da canapa portano fatalmente a profonde alterazioni della psiche nonché di molte funzioni organiche: digestione, riproduzione, assimilazione. Compaiano disturbi mentali a tipo maniacale o malinconico che, negli ultimi periodi dell'intossicazione, degenerano nelle pazzie sfrenate.
dal "Libro Nero sulla Droga" distribuito dai Pionieri della Croce Rossa.

... La verità:
Dalla canapa indiana si ricavano l'hashish, la marijuana, il kif. Tali sostanze sono una droga. Alterano la mente esattamente come l'alterano, l'alcool, la nicotina del tabacco, l'aspirina e i suoi derivati.
L'uso di tali sostanze non porta all'uso di eroina o di altre droghe pericolose.
L'uso prolungato di tali droghe ha dimostrato che esse non producono danni all'organismo comparabili a quelli prodotti dall'alcol e dal tabacco. Diversamente dalle sostanze oppiacee (eroina morfina), dall'alcol e dalla nicotina, tali sostanze non producono fenomeni di assuefazione e non costringono all'aumento della quantità consumata. A parte il fatto che l'uso della canapa indiana, è di per se stesso considerato reato, non c'è nessun legame tra l'uso di questi prodotti e la violenza o il crimine anzi, delle ricerche hanno dimostrato che in realtà esse riducono l'aggressività e la violenza. Sono assolutamente sicuri. Le dosi letali nell'uso di alcol, nicotina da tabacco e aspirina sono da 20 a 80 volte la loro dose normale. È necessaria 40 mila volte la dose normale di un individuo per uccidere una mosca con la marijuana.
Da "Thinking about Using Pot San Francisco Psychiatric Medical Clinic".

La strategia della droga

Due concezioni di una identica realtà. L'una espressione di una condizione generale in cui le strutture del sistema, che per definizione chiameremo capitalistico arretrato, hanno la necessità di falsificare grossolanamente la realtà.
L'altra, "La verità", è delle due, dobbiamo riconoscerlo, quella di gran lunga più allarmante, proprio perché espone un dato di fatto oggettivo. Infatti, mentre nella fase precedente, non si era capito che quello che era stato marchiato come elemento eversivo proveniente dall'esterno, e quindi pericoloso, altro non era che un fenomeno generato dal sistema stesso; in questa seconda fase, che chiameremo avanzata, invece, si è ben capito tutto ciò; risulta quindi evidente l'interesse che può venire dal pubblicizzare attraverso certe sovrastrutture, che si articolano sempre "su basi scientifiche" e "avanguardie illuminate", il problema della droga. Da queste due differenti posizioni, che hanno pur sempre come base comune la concezione capitalistica, e che, teniamolo presente, convivono ancora, date le diverse condizioni economiche esistenti nei vari paesi od all'interno di un paese medesimo, scaturisce una situazione di squilibrio che si evidenzia: da una parte, con isteriche accuse e campagne millantatorie contro la droga; dall'altra con un appoggio "per tramite", fino ad arrivare, quando ve ne sia l'occasione, all'aperto beneplacito della medesima.
Nasce così la dialettica sulla droga, tanto più accesa quanto più si tende ad accettare una posizione legata ad un'ideologia.
"La società è più dannosa di una fix di eroina".
Nasce la difesa della droga per partito preso in opposizione al vecchio discorso moralista-borghese. Ormai la droga è diventata il campo favorito per pedisseque tirate scientifiche di tutte le categorie di psicologi sociali, comportamentisti, psicanalisti, sociologi che hanno raccolto l'osso gettato loro dal sistema, e annullando scientemente o no dalla loro prospettiva il problema politico, limitandosi ad esaminare solamente la parte tecnica del problema, fanno evidentemente il gioco del capitale avanzato.

Ideologia d'importazione

Ormai le droghe (particolarmente marijuana e hashish) non possono più essere viste come le armi, se mai lo sono state, di una forma di protesta; i consumatori maggiori stanno diventando i ceti alto-borghesi e questo nuovo bene di consumo viene diffuso (imposto) lentamente ma sempre in strati più larghi; non è più un'ipotesi fantascientifica la legalizzazione della droga, ed anche in Europa ne abbiamo esempio.
Nei paesi a più alto livello social-democratico, non si può infatti fare a meno di constatare, come il sistema sia riuscito ad imporre, come efficace valvola di scarico di tutte le energie rivoluzionarie, quello che, all'inizio, era stato visto come facente parte di un discorso di contestazione. Essere pro o contro la droga è un problema del tutto personale a livello di coscienza; perché è la coscienza individuale delle proprie debolezze del proprio "equilibrio psichico" (che a nostro parere, in questa società, è impossibile avere in assoluto) che deve guidare l'accettazione o no, quindi l'uso o meno della droga. D'altra parte, per noi anarchici, insieme al problema della "scelta individuale" se ne pongono altri, immediati e più grossi, quali: quello della situazione storica, quello politico e quello etico-naturale, problemi inscindibili da una prospettiva di fondo tattico-rivoluzionaria. Supponiamo per un attimo che la droga sia "un'arma" utile contro il sistema. La realtà in cui viviamo, la vera realtà di un paese come l'Italia che è il nostro campo d'azione, ci permette di usare tutte le armi di cui noi disporremmo contro il sistema?, o piuttosto per un'efficace azione che veramente incida nella nostra realtà geografico-politica, alcune di queste possono essere controproducenti?! A nostro avviso, il più grosso pericolo, sarebbe di cadere nell'uso di una cosiddetta "ideologia d'importazione", cioè nell'uso di costumi e, quello che più conta, di armi, proprie di un'altra cultura, di una società che ha subito una diversa evoluzione storica, e che se anche rispondesse di conseguenza, in modo coerente, con quello che è l'attuale stadio di evoluzione delle sue strutture economico-sociali, non per questo renderebbe efficace l'uso di tali "mezzi" in altre situazioni reali.

L'anarchico e la droga

Inoltre crediamo che l'anarchico-militante-rivoluzionario, debba lottare contro le strutture sociali attuali per realizzare una diversa società e non cercare una fuga disperata dalla realtà che ci turba e ci vessa quotidianamente, in una sorta di esistenzialismo che può portare non alla scoperta di una nuova realtà vagheggiata, ma alla chiusura in una diversa dimensione senza rapporti con ciò che ci circonda.
La droga è una delle molteplici forme di evasione, anche se la più pericolosa, che ci offre la società opulenta: non per questo in fondo diversa dalla televisione, dal cinema, dalla folle corsa verso tutti i beni di consumo, di cui la medesima può rappresentare, al limite, il ruolo ingannevole di "frutto proibito" strappato al sistema. E fino a che resterà "proibito" servirà, e questo è il punto più importante, a livello di coscienza politica, a incastrare doppiamente tante persone; conosciamo tutti quanti sufficientemente bene la legislazione italiana, la squadra narcotici, che spesso e volentieri si associa nel "lavoro" alla squadra politica, la vasta e fluida rete di spie più o meno mistificate sotto la veste di "compagni" e, in generale, il gioco ricattatorio che ne consegue sempre.
Abbiamo visto come la droga, che è strumento e parte integrante del sistema, sia inconciliabile con il concetto rivoluzionario degli anarchici; tutto il resto, ad onta di certa stampa o di certa retorica, del resto facile, è letteratura.
La società diversa per cui noi lottiamo, è una posta troppo alta per lasciarla compromettere: sarà bene cercare di capirlo.

Baba - Carpi