Rivista Anarchica Online
La Columbia della guerra
di Maria Teresa Romiti
Ci siamo ritrovati quasi tutti con il naso all'aria o incollati di fronte al televisore con occhi
sognanti attirati dal profumo da racconto di fantascienza, dal fascino discreto dell'avventura,
dalla seduzione dello spettacolo, in effetti ben condotto. Il produttore ha mescolato bene gli
ingredienti: avventura, mistero, pericolo, colore, suono, l'avventura del "Columbia" è stato
probabilmente il miglior prodotto televisivo dell'anno, degno di un Oscar. Ora che lo spettacolo è
finito ci possiamo chiedere perché è stato fatto dopo anni di silenzio, quando l'avventura spaziale
sembrava definitivamente tramontata, con un costo piuttosto alto in un periodo di crisi, quando
sono stati decisi tagli a tutti gli altri progetti N.A.S.A.. Per capire come una navicella spaziale possa diventare
così importante bisogna considerare la
situazione sopra le nostre teste. A diverse altezze, con le più diverse funzioni i satelliti artificiali
riempiono lo spazio sopra di noi. Le loro funzioni sono molteplici: dai rilevamenti militari e
scientifici alla meteorologia, dalla comunicazione alle trasmissioni radar, parte della nostra vita
dipende da questi apparecchi che girano continuamente sopra le nostre teste. Riuscire a bloccare
una parte di queste attività potrebbe decidere l'esito di un futuro scontro. A parte le attività
militari ormai coordinate totalmente attraverso i satelliti che potrebbero essere messe fuori gioco,
anche molte attività civili, della nostra vita quotidiana potrebbero venire recise in un attimo.
Pensiamo alla possibilità di telefonare da un capo all'altro del mondo, alle trasmissioni radio-televisive, ma
anche alle previsioni del tempo e quindi ai voli, alla navigazione, all'economia...
vorrebbe dire ripiombare indietro di trent'anni in un solo attimo con tutte le conseguenze che si
possono immaginare. La prossima guerra è già iniziata nello spazio da un pezzo: la scelta è
solo
nel modo. Mentre i russi preferiscono satelliti controllati da terra, è di alcune settimane fa un loro
esperimento di distruzione di un satellite da parte di un altro, gli americani scelgono le operazioni
spaziali direttamente controllate dagli uomini, il Columbia appunto. Del resto su Panorama del
13 aprile si può leggere:... la navicella spaziale Columbia (...) potrebbe venire utilizzata per
osservare, smontare o sabotare i satelliti sovietici. La Columbia darà inizio a operazioni militari
nel cosmo direttamente condotte dagli uomini ad altezze superiori ai 36 mila metri, mentre Eric
Chaisson, professore di astrofisica all'Università di Harvard dichiara: Sono convinto che la
principale missione della Columbia sarà il lancio di satelliti militari. Dietro lo spettacolo
c'è il solito gioco, questa volta neppure tanto nascosto: eppure la gente
sembra più colpita dalla favola del progresso umano, dell'avventura e forse americani e russi
puntano proprio su questo, sulla possibilità di coprire con la fantasia una realtà squallida. Se il
gioco funziona potrà anche continuare e non è nemmeno difficile immaginare dove. Se un
satellite sovietico ha deviato dalla sua orbita per trovarsi sopra la frontiera Iran-Irak al momento
dell'inizio delle ostilità, pensiamo cosa potrebbe succedere se un satellite dovesse essere armato e
trovarsi al momento giusto sopra il posto giusto! Siamo poi sicuri che i satelliti oggi orbitanti non
siano armati? Solo alcuni anni fa, quando un satellite sovietico impazzito si è schiantato in
Canada, aveva a bordo una quantità di combustibile nucleare leggermente abbondante, per
cui.... Gli americani d'altra parte sembrano seguire un'altra linea con il progetto Space-shuttle: stazioni
orbitanti con compiti militari e civili, colonie spaziali in un futuro. Lo space-shuttle servirebbe a
montare le stazioni orbitanti intorno alla terra, dove tecnici e militari potrebbero continuare
esperimenti di qualsiasi genere. Centinaia di persone, che dovrebbero vivere lontano dalla terra
per periodi lunghi, organizzate in un sistema gerarchico molto stretto, perché la vita nello spazio
richiede una tecnologia molto avanzata e quindi, per forza di cose, tutti gli abitanti della colonia
si ritroverebbero soggetti all'élite di tecnici e scienziati. Magari un domani le stazioni orbitanti
potrebbero diventare comode colonie penali per reclusi considerati pericolosi, dissidenti e tutti i
rompiscatole che oggi bene o male vivono sulla terra! Colonie penali sicure, lontane, dove "gli
incidenti" sono facili e le possibilità di controllo e ritorsione sui prigionieri immense. Il 1984
avanza a grandi passi! Il bel giocattolo assomiglia sempre di più ad un'arma mortale dalle molteplici
possibilità; è chiaro
perché gli americani si siano dati tanto da fare per incartarlo bene, meglio che nessuno noti
quello che ci sta dietro. Forse ci sono anche riusciti, almeno a giudicare dal tono degli articoli sui
giornali tutti inneggianti all'avventura, al progresso umano, al gioco. L'uomo vuole sognare, non
vuole essere costretto ad affrontare una realtà che si sta facendo di giorno in giorno più
pericolosa e difficile. Forse ha ragione Jacoviello che sulla Repubblica del 17 aprile dice di voler
sognare anche se sa che non tutto è innocente e si lamenta con i russi che gli hanno ricordato cosa
c'è dietro, risvegliandolo troppo presto? Lo spazio, il progresso sono il sogno degli uomini d'oggi che
non vogliono scoprire che dietro lo
spettacolo, dietro la facciata tutta lustra, ci sono i soliti giochi. Non importa se il risveglio sarà da
incubo, se "l'uccello lieve come una piuma" visto da vicino si rivelerà per quello che è: un drago
pericoloso.
|