Stormy
Six
In un recente messaggio spedito via e-mail, Tommaso Leddi mi
descriveva Megafono con una frase emblematica: "Quando
lo ascolterai, allora respirerai di nuovo l’aria dei quindici
anni!".
Aveva ragione, e non tanto per la coincidenza storica delle
due cose (tra il 1976 ed il 1982, periodo a cui risalgono le
registrazioni originali di questo cd, ero un pochino più
grande: avevo tra 19 e 25 anni), quanto piuttosto perché
in questo lavoro è documentato un modo complessivo di
fare musica che dell’adolescenza ha il sapore frizzante dell’innocenza
e dell’incoscienza.
Accostare termini come "innocenza" e "incoscienza"
all’opera degli Stormy Six non vuol essere una bestemmia, né
una rilettura antistorica: il gruppo ha rappresentato con coerenza
e fermezza (assieme agli Area, e per molti versi molto meglio
di questi) il rumore della radicalità, dell’arrabbiatura
e dell’irriducibilità ideologica degli anni Settanta,
e ben prima che il signor Malcolm McLaren inventasse i Sex Pistols.
Non è cosa nuova: prima dei punk gli Stormy Six praticavano
l’autogestione totale, e dai palchi e dai solchi dei loro dischi
parlavano e cantavano di rivoluzione. Niente di meno, niente
di diverso.
Ci si potrebbe ragionevolmente aspettare, assieme alla musica,
un torrente di parole. Non è così: il libretto
che accompagna questo cd è piuttosto scarno, anche se
con tutte le informazioni essenziali (manca solo il contatto
con il gruppo, ma forse è una decisione presa apposta).
In esso sono riportati i titoli dei pezzi e qualche nota
informativa essenziale, ed un bell’intervento di Alessandro
Achilli e Paolo Chang.
Per informazioni più complete e, anzi, dettagliatissime
sull’attività degli Stormy Six vi rimando al numero loro
dedicato dell’ottima rivista Musiche, curata appunto
da Alessandro e Paolo: la loro è una ricerca amorevole
e puntuale che si snoda per venti pagine fitte di informazioni,
interviste, note e riferimenti preziosi. E, credetemi, venti
pagine non sono un’esagerazione quando le storie da raccontare
hanno questo colore e questo sapore.
Tommaso Leddi ha lavorato per diversi mesi alla raccolta,
sistemazione ed al restauro di decine e decine di nastri, testimonianza
di ore di registrazioni di concerti, happening e performance
del gruppo di cui fa parte. Gli Stormy Six ci avevano lasciato
con un pugno di album introvabili e nessuna testimonianza ufficiale
dei loro spettacoli dal vivo. Nel giro di questi ultimi anni
il gruppo si è fatto rivedere e riascoltare, i vecchi
lavori sono stati ristampati e adesso, grazie a questo cd, finalmente
è possibile riascoltarli dal vivo "com’erano"
ai bei tempi.
Megafono, è un doppio cd a prezzo ridotto
(lo si trova tra le pagine di qualche catalogo di vendita per
corrispondenza illuminato, a un prezzo che oscilla tra le 30
e le 35mila lire) che raccoglie registrazioni sino ad oggi rimaste
inedite, tratte da una serie di concerti che va dal maggio 1976
al settembre 1982. Il repertorio proposto abbraccia quasi tutta
la storia del gruppo: dall’iniziale 8 Settembre (tratta
da Un biglietto del tram, il loro album più apertamente
militante e, forse, il più popolare), per proseguire
con altri tredici pezzi tra cui L’apprendista e Al
volo, che segnano due ulteriori tappe evolutive oltre che
discografiche.
Il secondo cd contiene un collage sonoro di oltre un’ora,
formato da frammenti di diversi concerti e di diverse cose musicali.
Un "minestrone" (questo termine è da intendersi
in senso del tutto positivo, sia chiaro) digitalmente ricostruito
delle bizzarrie a cui i membri del gruppo si abbandonavano durante
l’esecuzione di Arrivano gli americani: c’è dentro
di tutto, dalla Mazurca di periferia a Stars and stripes
forever, dalla disco music al boogie woogie
(manca solo il rap, ma a quel tempo non era ancora uscito
dai ghetti neri) in un disordine che è solo apparente
ma che è una radiografia spietata della colonizzazione
a stelle e strisce delle nostre orecchie e di quello che ci
sta in mezzo.
Procuratevi questo disco, ascoltatelo e non dimenticate.
E se avete qualche risparmio da investire, procuratevi anche
- sempre degli Stormy Six- il cd registrato dal vivo al Teatro
Orfeo di Milano nel 1993, pubblicato da Radio Popolare. E tutti
i vecchi dischi.
Marco Pandin
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Musica
per A/Rivista Anarchica
presenta: il debut CD di
Judas 2
Pete
Wright - chitarra acustica, voce
Martin Wilson - percussioni
Ritroviamo
Pete Wright, ex-ingegnere civile ed ex-insegnante, tra
i fondatori dei Crass, la più rappresentativa
formazione anarcopacifista inglese. È stato motore
di decine di progetti, tra cui ricordiamo le registrazioni
in studio con Alternative, Adrian Sherwood e Kishi Yamamoto,
nonché la collaborazione alle performance
di Annie Anxiety Bandez, G. E. Sus e Sugarcubes.
Martin Wilson era il batterista dei Flux of Pink Indians,
formazione di punta - assieme ad altre come Conflict,
Poison Girls, Omega Tribe, Chumbawamba etc.- del canto
politico anarchico inglese durante tutti gli anni Ottanta.
Judas
2 ha appena pubblicato il debut CD omonimo, che contiene
dieci dei pezzi presentati nel corso del loro tour italiano
recentemente concluso.
Le
musiche offerte in questa avventura sono imprevedibilmente
lontane dai trascorsi storici dei due componenti (la
strumentazione è essenzialmente acustica), ma
il repertorio di Pete e Martin sa essere allo stesso
tempo agile ed aggressivo: le loro canzoni sono caratterizzate
da strutture ritmiche complesse e da testi particolarmente
corrosivi, qua e là contaminati da parole italiane.
Il debutto discografico di Judas 2 si propone come la
nuova tappa di un cammino mai interrotto, fatto stavolta
di una vivace e coraggiosa mescolanza di musiche folk-punk
e suoni trovati in giro, a cavallo tra memoria e sperimentazione.
Il
debut cd di Judas 2 è distribuito in Italia tramite
Musica per A/Rivista Anarchica: per ottenerne una copia
è sufficiente versare sul c.c.p. n. 12552204
(intestato ad Editrice A, Milano) una sottoscrizione
di 20.000 lire (la cifra è comprensiva delle
spese postali).
I
diffusori ed i gruppi e collettivi anarchici e libertari
che desiderano utilizzare i materiali editi da Musica
per A/Rivista Anarchica come raccolta di fondi per la
propria attività, possono contare su particolari
sconti ed agevolazioni.
informazioni
e contatti:
• Musica per A/Rivista Anarchica (attn. Marco Pandin)
casella postale 86, 35036 Montegrotto PD
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