rivista anarchica
anno 32 n. 286
dicembre 2002 - gennaio 2003


Firenze

Lanzichenecchi a Firenze
di Bunny

Il previsto “sacco” di Firenze non c’è stato! I lanzichenecchi (leggi no-global o come li si voglia definire) non hanno distrutto, devastato o rovinato alcunché, o almeno non l’hanno fatto nelle dosi massicce che qualcuno preventivava.
Certo che per far felice quella vecchia cariatide del giornalismo scandalistico, che corrisponde al nome di Oriana Fallaci, i lanzichenecchi avrebbero almeno potuto trovare il modo di dare una martellata agli zebedei del David di Michelangelo e invece ancora una volta hanno dimostrato la loro protervia. Pur di fare un dispetto alla mummia, pardon alla “giornalista”, hanno simulato un atteggiamento pacifico che, come tutti sanno, non fa assolutamente parte della loro natura belluina.
Pensate che i più esagitati, quelli che rispondono alla definizione di anarchici, hanno addirittura manifestato, pacificamente e senza incidenti, contro il cantiere dell’alta velocità, che sorge vicino ad un antico sito etrusco, e che nessuno capisce bene perché sia stato costruito in un posto in cui è previsto il passaggio di treni super veloci.
E mentre i “buoni”, amici della Fallaci, rendono l’intera penisola un immenso cantiere (dalla TAV al ponte sullo Stretto, a strade e gronde varie), magari devastando, pardon rimuovendo, parti del patrimonio storico artistico, tollerando l’edilizia abusiva, come nella Valle dei Templi di Agrigento, ideando privatizzazioni del patrimonio artistico per poterlo vendere agevolmente, ecc., i “cattivi” si preoccupano per un mucchio di ruderi costruiti da un popolo, talmente poco intraprendente e geniale da essere destinato all’estinzione già diversi secoli fa. È la fine della logica!
In questa débâcle della logica resta però un dubbio che, temo, sarà di difficile soluzione: alla prova dei detti e dei fatti sono più nazisti i no-global, pardon i lanzichenecchi, o quell’incartapecorita Fata Turchina della Fallaci? Mah! Ai poster l’ardua sentenza.

Bunny