rivista anarchica
anno 38 n. 340
dicembre 2008-gennaio 2009


anniversario

Una scultura per Pinelli
che oggi avrebbe ottant’anni

Domenica 26 ottobre, a Milano, nella sala stracolma della Casa della Cultura, si è svolta un’iniziativa dal titolo “Una scultura per Pinelli che oggi avrebbe ottant’anni”, promossa da varie realtà anarchiche e libertarie milanesi (tra cui la nostra rivista).

 

Il roll-up del monumento per Pinelli.
A sinistra, Elis Fraccaro (il fabbroferraio
che lo ha realizzato), a destra Amedeo Bertolo,
compagno di Pinelli e attualmente tra i
responsabili delle Edizioni Eleuthera e
del Centro Studi Libertari/Archivio Pinelli di Milano

Coordinati da Luciano Lanza, sono intervenuti il saggista Goffredo Fofi, lo storico Mimmo Franzinelli, lo storico Aldo Giannuli e il giornalista Piero Scaramucci.
Il fabbroferraio anarchico veneziano Elis Fraccaro ha presentato la scultura per Pinelli, di cui era esposta all’entrata della Casa della Cultura una struttura con la riproduzione fotografica su PVC.
Ha portato la sua testimonianza Cesare Vurchio, amico e compagno di Pino.
È stato proiettato il film-inchiesta “Il malore attivo” dell’anarchico Pinelli, realizzato da un gruppo di studenti della Scuola di Cinematografia di Milano.
Erano presenti anche Claudia e Silvia, le due figlie di Pinelli: applauditissime.

Pino e l’aquilone

Ricordo bene quella domenica di maggio del ’69: una brezza crescente ci accolse uscendo dalla sede del Ponte della Ghisolfa, fumosa e ricca degli odori dei manifesti appena stampati a mano con il telaio fissato su una vecchia scrivania. Sì, eravamo soddisfatti io, Paolo e Pino, due ventenni ed un quarantenne allegri con la certezza che avrebbe volato: s’intende l’aquilone rosso, dotato delle tre code rituali, della stessa carta, formate da strisce arrotolate ed incollate l’una sull’altra. Un aquilone impeccabile che Pino portava quasi con fierezza, tra i sorrisi delle poche persone sedute sulle panchine dei giardinetti di Piazzale Lugano, antistanti il Circolo; io e Paolo ci contendavamo il rotolo di filo avvolto su un roccolo di legno.
Il sole litigava con quelle veloci nuvole che, ora a pezzetti, poi riunite in ondulato fazzoletto bianco contrastavano un cielo di un azzurro stupendo. Noi facemmo da assistenti al Pino che lasciava e tirava opportunamente il filo dell’aquilone che si alzò in velocità spinto dal venticello e che lui pilotava con insospettata maestria, allegro come non mai, con una Nazionale o una Pack che gli penzolavano sempre dalle labbra.
Era sereno e sorridente quel Maggio del ’69.

Ivan Guarneri


Milano 26 ottobre 2008. La sala della Casa della Cultura
Milano, 26 ottobre 2008.
Un aspetto del servizio libreria

 

Luciano Lanza
Piero Scaramucci
Goffredo Fofi
Cesare Vurchio
Aldo Giannuli
Mimmo Franzinelli