a Marinare
a Anarchicamente
a Ribellarsi
a Insieme
a Nonostante
a Ancora |
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Sul numero 338 di “A” abbiamo pubblicato un dossier
con vari interventi in ricordo di Marina Padovese, a dieci anni dalla sua scomparsa. Si aggiunge ora questa poesia che ci ha fatto avere Gabriella Gianfelici. |
Cara Marina,
ti scrivo ancora.
Parlavamo sempre dell’essere donna con tutte le sue problematiche e, appena subito l’incontro di Livorno, ti inviai questa poesia. Ti piacque moltissimo e quando fu pubblicata a te la dedicai.
Un piccolo dono a chi tanto ha saputo regalarci e che tanto ricordiamo tutti insieme.
Gabriella
Le parole delle donne
Le parole delle donne
sono scritte sulle foglie
che abbiamo raccolto
con le mani screpolate dal gelo
per riscaldare d’inverno
il focolare
sono incise sulle pietre dei fiumi
su cui abbiamo lavato
con mani rosse per i geloni
i panni dei nostri uomini
sono scolpite sulle madie e sui tegami
dove abbiamo impastato
e cucinato
con mani ruvide per il lavoro
i cibi per la famiglia.
Le parole delle donne
sono diventate gocce di sudore
sui campi che abbiamo arato
con mani incallite come legno.
Le parole delle donne
sono diventate
canti di gioia e d’amore
canti di odio e di rabbia
grida di lotta e di morte.
Sono sfuggite dalle nostre labbra
quando ci hanno insultate picchiate
violentate uccise
sono stati silenzi di desideri
mai espressi
di ore di amore perdute
di sottomissione e obbedienza
sono state le grida sulle tavole
dove abbiamo acceso
la nostra giovinezza
Le parole delle donne
sono il sangue che abbiamo versato
con le mani contratte
nel partorire i nostri figli
nell’abortire i nostri figli.
Le parole delle donne
sono quelle
che nessuno ha mai letto
né ascoltato.
Gabriella Gianfelici