Flussi migratori. Una panoramica globale tra mito e realtà
Troppo spesso si parla di flussi migratori con dati falsi o
non aggiornati, ma soprattutto è difficile parlarne con
uno sguardo globale che non riguardi solamente i numeri dei
migranti in arrivo in Europa. Se ascoltiamo radio e televisione
o i discorsi della maggior parte dei politici europei sembrerebbe
che negli ultimi anni il “nostro” continente abbia
vissuto una vera e propria invasione.
Un semplice dato comparativo ci fa capire quanto sarebbe semplice
smontare questa falsa certezza: secondo l'agenzia delle Nazioni
Unite per i rifugiati (UNHCR), più di 1,8 milioni di
migranti sono arrivati via mare in Europa dal 2008 al settembre
del 2016; soltanto in Libano, uno stato molto piccolo se confrontato
all'unione degli stati europei, vengono accolti 1,1 milione
di rifugiati.
Questo dato aggiornato ci mette davanti a una grande verità,
anche se queste persone arrivate negli ultimi 8 anni fossero
ancora tutte in Europa, rappresenterebbero solamente lo 0,36
per cento della popolazione europea. Se per assurdo tutti gli
abitanti della Siria e dell'Eritrea si trasferissero in Europa,
sarebbero circa il 5 per cento della popolazione. Dal mio punto
di vista al di fuori delle speculazioni politiche, la gestione
dell'accoglienza di queste donne e uomini sarebbe più
che possibile.
È interessante notare come facendo una panoramica degli
stati che ospitano più rifugiati, quelli europei non
siano tra questi. Secondo l'UNHCR, tra i primi otto paesi con
più profughi pro capite non ce n'è neanche uno
europeo. L'Italia accoglie circa un profugo ogni mille persone,
ben al di sotto di Svezia (14,7 ogni mille) e Germania (3,10
ogni mille). In Medio Oriente, il Libano accoglie circa 1,1
milioni di profughi, pari a un quarto della popolazione del
paese, e la Giordania 664mila profughi, 90 ogni mille abitanti.
Ma non sono importanti solo i numeri di chi arriva e dove; bisogna
sempre ricordare gli interessi dell'immigrazione clandestina,
un vero e proprio business del mercato criminale che gestisce
una tratta con costi di viaggio per i migranti che mediamente
si attestano su i 4500 euro per arrivare in Europa. Sappiamo
con certezza anche se è bene continuare a ricordarlo
che le politiche della fortezza Europa stanno condannando da
anni migliaia di persone alla miseria e alla clandestinità
e che tanti, troppi sono i morti sul fondo del mare, le vittime
di un viaggio che prende forme assurde e che costringe migliaia
di uomini e donne a rischiare la propria vita.
Soltanto nel 2015, 3.763 morti in mare, non possiamo rimanere
a guardare tutto questo in silenzio.
Andrea Staid
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