rivista anarchica
anno 46 n. 412
dicembre 2016/gennaio 2017




Il numero che apre gli anni Ottanta è il numero 80 di “A”: data “febbraio 1980”. La scritta “verso il 1984” è incisa in rosso in una bella fotografia (che continua sul retro) e dà conto del freddo squallore di un grande edificio protetto, all'esterno, da poliziotti. Un'immagine cupa ed evocativa della disumanità del mondo orwelliano che al contempo si stava avvicinando e si sentiva nell'aria.
Una copia, 44 pagine, costa da questo numero mille lire. Ne costava 200, di lire, 9 anni prima, quando nel febbraio del 1971 era uscito il n. 1.
Il sommario dà l'idea del contenuto/tipo di un numero della rivista in quel periodo. Della copertina (e del retro) abbiamo detto.
Il primo interno di copertina pubblicizza la rivista anarchica Volontà, che esce da 34 anni, quando Giovanna Caleffi (vedova di Camillo Berneri) e altri l'avevano fondata all'indomani della fine della guerra. Il numero pubblicizzato qui è l'inizio di una nuova esperienza redazionale affidata a un gruppetto di giovani trevigiani, la redazione è a Valdobbiadene, una delle capitali del vino italiano. Tra i redattori di questa rivista trimestrale (ma prima era stata mensile e poi bimestrale) troviamo Francesco Codello, ai nostri giorni “guru” della pedagogia libertaria non solo italiana. Per un periodo Volontà farà parte della cooperativa Editrice A, che ora pubblica solo la nostra rivista, ma nel corso dei decenni ha avuto, ciascuna in una sezione indipendente, la casa editrice Antistato, la casa editrice Eleuthera, appunto la rivista Volontà, ecc..
Luciano Lanza si occupa del Medioevo prossimo venturo, Paolo Finzi intervista l'avvocato anarchico Gabriele Fuga sulla sua attività professional/militante contro la repressione. Un box redazionale particolarmente duro contesta all'avv. Marcello Gentili la difesa di un “pentito” e lo invita a non collegare la propria attività al nome di Pinelli, di cui lo stesso Gentili aveva difeso i famigliari e la memoria. “È una questione di onestà” sotolineava la redazione.
Una dettagliata analisi della situazione politica nelle carceri e una drastica presa di distanza dai detenuti marxisti-leninisti, a partire dalle Brigate Rosse, è sviluppata dall'ergastolano Gianfranco Bertoli. Il quadro politico internazionale è esaminato da Roberto Ambrosoli. Un operaio delle Officine Reggiane parla dello sciopero vigilato. Dieci pagine, con varie interviste, sono dedicate al congresso della Confederacion Nacional del Trabajo, cui ha presenziato un redattore di “A”. Altre dieci pagine sono dedicate a donne, bambini, parto, educazione libertaria: intervengono varie donne. Un bel servizio curato da Rosanna Ambrogetti, “la compagna Rosanna Ambrogetti di Forlì” come si scriveva allora. La quale Rosanna - amica nostra fin dalla metà degli anni ‘70 - aveva partorito da un paio d'anni Alice, figlia anche di Franco Melandri. “Da due anni ho una figlia e tanta voglia di parlarne” il titolo del suo scritto. Un altro anarchico, Pippo Tadolini, ginecologo, racconta della propria esperienza umana e professionale, Laura che lavora in un asilo-nido parla di genitori, bambini, ecc.
Armonia, in esperanto, si dice Harmonio e questo è il nome di un progetto per una colonia estiva per bambini: ne riferisce una delle promotrici. E chiude il piccolo ma interessante dossier il testo del discorso a un bambino del pediatra Marcello Bernardi - intervistato in precedenza su “A” quale più noto pediatra italiano e grande spirito libertario. Come questo suo discorso conferma.
Stefania Orio ed Enzo Ferraro, sotto il titolo di “Autogestione e salute”, presentano un'approfondita relazione sulla situazione sanitaria italiana (altre 8 pagine), proprio agli inizi della riforma sanitaria nazionale.
Altri comunicati, i soliti “fondi neri”, i nuovi punti-vendita chiudono le pagine di qusto numero. E al Centro Studi Libertari “Giuseppe Pinelli” di Milano è dedicata la terza di copertina. In quarta, come abbiamo detto, la foto fredda e angosciante delle forze dell'ordine. Il 1984 si avvicina davvero.