Una pagina decisamente curiosa la terza di copertina di “A”
81 (marzo 1980) : si tratta della pagina della posta, completamente
vuota, a parte il titolo “Cas. post. 3240”, analogo
all'attuale “Cas. Post. 17120” (nel senso che entrambi
riproducono il numero della casella postale in funzione all'epoca).
Un solo piccolo testo in fondo a destra: Siate brevi. Pubblichiamo
in questa pagina tutte le critiche dei
compagni sugli articoli pubblicati su “A”; ci scusiamo
per quelle che non abbiamo potuto pubblicare; sarà per
il prossimo numero.
Un modo ironico per evidenziare che nel corso di un mese non
era arrivata alcuna lettera critica con quanto pubblicato negli
ultimi tempi. Una carenza, questa delle lettere “di dibattito”,
che in quel periodo era particolarmente forte, ma che in realtà
ci è sempre parsa eccessiva. Parlando con i lettori di
“A”, non solo con i “compagni”, ci è
sempre capitato di ascoltare spesso critiche, ma prendere la
penna in mano (allora) o inviare una mail (oggi) difficile che
capiti. Santa pigrizia. E poi ci si lamenta che non c'è
dibattito, non si discute abbastanza. Chi ha orecchie per intendere,
intenda e si dia una mossa.
La copertina e l'editoriale di apertura sono dedicati all'antimilitarismo.
E anche il primo interno di copertina, con la prima pubblicità
del nuovo giornale Senzapatria (sottotitolo: per lo
sviluppo della lotta antimilitarista e antiautoritaria)
che uscirà per numerosi anni, legalmente come supplemento
della nostra rivista anche se del tutto autonomo nella sua vita
e nelle sue scelte editoriali. La prima redazione, padovana,
fa capo a Maurizio Tonetto e Carla Morrone. Tra i sostenitori,
collaboratori e sicuramente il massimo diffusore (come lo era
della nostra rivista), ci piace ricordare Franco Pasello, vero
redattore-ombra di Senzapatria. Non scriveva che raramente
sul giornale, il buon Franco. Ma intratteneva numerosissime
relazioni epistolari con decine se non centinaia di persone
impegnate nell'antimilitarismo e questa sua attività
aveva una ricaduta indiretta nel giornale.
I temi poi trattati in questo numero 81 sono meno numerosi che
in altri numeri dell'epoca, perchè spesso si tratta di
articoli “lunghi”. Si parla della CNT spagnola (con
uno scritto informativo del catalano Pep Castells); della situazione
politico-sociale in Brasile (con tre articoli di Mauricio Tragtemberg,
docente universitario); l'allora redattore Palluntius (Gabriele
Roveda) si occupa dei “guerrieri del sabato sera”
(come si vede, niente di nuovo...); Joe (Gianfranco Marelli
– allora giovane militante della Federazione Anarchica
Italiana di Milano) dell'immaginario erotico.
Continua la pubblicazione su “A” di relazioni presentate
l'autunno precedente a Venezia alla Conferenza internazionale
di studi sull'autogestione: questa volta tocca ad “Autogestione
e cooperazione” di Roberto Ambrosoli; quindi la Rassegna
libertaria, che ritorna dopo un periodo di assenza; uno
scritto su “Coerenza e rivoluzione” tradotto dalla
rivista spagnola Bicicleta (di gran lunga la più
vivace e interessante da quel paese da pochi anni uscito da
un lunghissimo tunnel fascista) e un lungo saggio di Murray
Bookchin serenamente intitolato “Il marxismo come ideologia
borghese”, ultimo di una consistente serie di scritti
anti-marxisti apparsi sulla nostra rivista fin dall'inizio delle
pubblicazioni.
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