rivista anarchica
anno 47 n. 413
febbraio 2017





Una pagina decisamente curiosa la terza di copertina di “A” 81 (marzo 1980) : si tratta della pagina della posta, completamente vuota, a parte il titolo “Cas. post. 3240”, analogo all'attuale “Cas. Post. 17120” (nel senso che entrambi riproducono il numero della casella postale in funzione all'epoca). Un solo piccolo testo in fondo a destra: Siate brevi. Pubblichiamo in questa pagina tutte le critiche dei compagni sugli articoli pubblicati su “A”; ci scusiamo per quelle che non abbiamo potuto pubblicare; sarà per il prossimo numero.
Un modo ironico per evidenziare che nel corso di un mese non era arrivata alcuna lettera critica con quanto pubblicato negli ultimi tempi. Una carenza, questa delle lettere “di dibattito”, che in quel periodo era particolarmente forte, ma che in realtà ci è sempre parsa eccessiva. Parlando con i lettori di “A”, non solo con i “compagni”, ci è sempre capitato di ascoltare spesso critiche, ma prendere la penna in mano (allora) o inviare una mail (oggi) difficile che capiti. Santa pigrizia. E poi ci si lamenta che non c'è dibattito, non si discute abbastanza. Chi ha orecchie per intendere, intenda e si dia una mossa.
La copertina e l'editoriale di apertura sono dedicati all'antimilitarismo. E anche il primo interno di copertina, con la prima pubblicità del nuovo giornale Senzapatria (sottotitolo: per lo sviluppo della lotta antimilitarista e antiautoritaria) che uscirà per numerosi anni, legalmente come supplemento della nostra rivista anche se del tutto autonomo nella sua vita e nelle sue scelte editoriali. La prima redazione, padovana, fa capo a Maurizio Tonetto e Carla Morrone. Tra i sostenitori, collaboratori e sicuramente il massimo diffusore (come lo era della nostra rivista), ci piace ricordare Franco Pasello, vero redattore-ombra di Senzapatria. Non scriveva che raramente sul giornale, il buon Franco. Ma intratteneva numerosissime relazioni epistolari con decine se non centinaia di persone impegnate nell'antimilitarismo e questa sua attività aveva una ricaduta indiretta nel giornale.
I temi poi trattati in questo numero 81 sono meno numerosi che in altri numeri dell'epoca, perchè spesso si tratta di articoli “lunghi”. Si parla della CNT spagnola (con uno scritto informativo del catalano Pep Castells); della situazione politico-sociale in Brasile (con tre articoli di Mauricio Tragtemberg, docente universitario); l'allora redattore Palluntius (Gabriele Roveda) si occupa dei “guerrieri del sabato sera” (come si vede, niente di nuovo...); Joe (Gianfranco Marelli – allora giovane militante della Federazione Anarchica Italiana di Milano) dell'immaginario erotico.
Continua la pubblicazione su “A” di relazioni presentate l'autunno precedente a Venezia alla Conferenza internazionale di studi sull'autogestione: questa volta tocca ad “Autogestione e cooperazione” di Roberto Ambrosoli; quindi la Rassegna libertaria, che ritorna dopo un periodo di assenza; uno scritto su “Coerenza e rivoluzione” tradotto dalla rivista spagnola Bicicleta (di gran lunga la più vivace e interessante da quel paese da pochi anni uscito da un lunghissimo tunnel fascista) e un lungo saggio di Murray Bookchin serenamente intitolato “Il marxismo come ideologia borghese”, ultimo di una consistente serie di scritti anti-marxisti apparsi sulla nostra rivista fin dall'inizio delle pubblicazioni.