rivista anarchica
anno 38 n. 334
aprile 2008


ai lettori

La nostra MArina

 

Marina. La data ci frullava in testa: il prossimo primo settembre saranno dieci anni che Marina Padovese, risucchiata dalla leucemia, se n’è andata. Non che non cogliamo l’eccesso di anniversari che caratterizza la nostra vita: proprio questo mese, per fare un esempio, siamo a 40 anni dal maggio ’68 e il prossimo 11 gennaio, per farne un altro, saranno (ancora) 10 anni dalla morte di Fabrizio De André. Eppure la sottile nostalgia che ha attraversato molti di noi in questo decennio fa sì che l’occasione sia buona per ricordare questa nostra compagna così calda, così presente con la sua ricca umanità nell’ultimo quarto dello scorso secolo.
Sul numero di ottobre (“A” 338) contiamo di dedicare un po’ di spazio al ricordo di Marina. Chi volesse partecipare, ci contatti in redazione.
Intanto, già su questo numero tre “cose” la ricordano.
Francesca Palazzi Arduini, la sua e nostra cara amica Dada, ha scritto un articolo contro Giuliano Ferrara e le sue idee (Giuliano Ferrara. L’essere e il nulla) e l’ha dedicato a Marina.
Allo stesso tempo si è rifatto vivo con noi, dopo tanto tempo, Stefano Padovese – il fratello di Marina – con una bella lettera e un ricordo del loro nonno, bella figura di antimilitarista (Il “non soldato non violento” Dante).
Anche le due pagine e il retro di copertina dedicati alla tre giorni anticlericale, vicino a Bologna, dal 20 al 22 giugno ci fanno pensare a Marina. Se fosse ancora da queste parti, ne sarebbe di sicuro tra gli organizzatori – lei che si era fatta tanti Meeting Anticlericali a Fano e tante altre iniziative non propriamente simpatetiche con il Vaticano e le sue pretese di controllo sulla società.

Marina Padovese in un disegno di Fabio Santin

Abbonamenti. Il rinnovo degli abbonamenti si concentra, in buona parte, a cavallo tra dicembre e febbraio. Quest’anno sembra andare più a rilento e sono ancora tanti – molti più degli scorsi anni – gli abbonati che non hanno ancora provveduto a versare i 30,00 euro per il 2008.
La cosa ci dispiace e ci preoccupa, perché – come abbiamo scritto più volte in queste colonne – una solida (e crescente) rete di abbonamenti è la prima base per assicurare un futuro ad “A”. Ci mancherebbe altro che invece che allargarsi, seppure lentamente, questa rete iniziasse a restringersi. Speriamo che solo di ritardo si tratti.
Ricordiamo qui che già dentro al numero prima di quello “in scadenza” l’abbonato trova allegato alla rivista un bollettino di conto corrente già intestato: un efficace pro-memoria, che si aggiunge alla data (per esempio, 05.2008) che si può leggere in alto a sinistra nell’etichetta riportante nome e indirizzo del destinatario e che corrisponde appunto alla data di scadenza dell’abbonamento. Un accorgimento che permette a tutti gli abbonati di poter verificare a ogni numero il mese di scadenza.
Resta inteso che l’abbonamento si può rinnovare utilizzando in Posta il citato bollettino allegato, così come a mezzo bonifico bancario o inviandoci un assegno non/trasferibile. Per ora non siamo in condizione di accettare le carte di credito.